BLOG

Il nostro blog

Gestione e analisi dei dati: strumenti collaborativi per CFO

Da anni, in tutto il mondo del business si parla di gestione e analisi dei dati per determinare i risultati aziendali in relazione agli obiettivi da raggiungere. I celebri KPI (Kei Perfomance Indicator) sono sempre più importanti per “misurare” il successo di vendite, campagne di marketing e non solo. Ma sono anche uno strumento a disposizione del Chief Financial Officier (CFO) per analizzare e comprendere al meglio l’andamento dell’azienda e le prospettive future dal punto di vista economico, finanziario e amministrativo.

Gestione e analisi dei dati ieri e oggi

Oggi le soluzioni di business intelligence consentono una gestione e analisi dei dati sempre più avanzate e questo ha rivoluzionato il ruolo dei CFO (che in Italia erano spesso considerati esclusivamente come direttori finanziari di un’impresa), avvicinandoli a quel modello anglosassone che li definisce come una figura trasversale con competenze amministrative, finanziare e da controller.

Ma nel nostro Paese, tante aziende tendono ancora a separare queste tre figure. Ecco perché la gestione e analisi dei dati diventano strumenti collaborativi ancora più importanti per condividere informazioni e orientare decisioni strategiche e operative.

Fino a oggi, infatti, la maggior parte dei CFO ha avuto a disposizione informazioni senz’altro corrette, ma raccolte a comportamenti stagni. Questo ha reso loro difficile avere una visione centralizzata per prendere le migliori delle decisioni operative aziendali al momento giusto.

Peggio ancora: il CFO che desiderava esaminare dei dati a volte doveva persino presentare una richiesta formale e quindi attendere che i dati venissero estrapolati, analizzati e presentati. Questo processo, oggi obsoleto, era evidentemente time-consuming e quando il direttore finanziario entrava in possesso dei dati richiesti (peraltro parziali), questi erano superati e non più utili. Sembra passato un secolo, ma nemmeno dieci anni fa le cose stavano così nella maggior parte delle PMI.

Oggi il Chief Financial Officier non è più solo un membro del management aziendale, bensì colui che è responsabile della gestione di attività finanziarie di un'azienda. E scordiamoci l’immagine stereotipata di colui che deve tagliare i costi per recuperare efficienza, perché, proprio grazie alla gestione e analisi dei dati il suo ruolo diventa proattivo nell’ottica si sviluppo aziendale.

Nuovi modelli collaborativi

Oggi le aziende hanno potenzialmente a disposizione montagne di dati, solo che non hanno ancora gli strumenti per trasformarle in informazioni multidipartimentali e cross funzionali, utili per il monitoraggio delle variabili critiche del business e per un’analisi predittiva.

Servono più informazioni. O meglio, servono meno informazioni ma più complete e fruibili. Perché la rapidità decisionale, che oggi è un fattore critico per il successo aziendale, non si raggiunge creando enormi volumi di dati, bensì selezionando solo quelli importanti e ordinandoli gerarchicamente per avere una visione completa di ogni evento.

E questo fa la differenza perché permette di comprenderne cause ed effetti. Gli effetti vengono analizzati grazie alle funzionalità predittive, mentre le cause attraverso l’analisi dei dati già in possesso dell’azienda.

Dati finanziari corretti e solidi aiutano le aziende a comprendere:

  • margini di profitto,
  • costi,
  • flussi di cassa,
  • tutte le metriche finanziarie business-critical per l'azienda.

Si inaugurano così nuovi modelli collaborativi che, grazie alla condivisione delle informazioni, possono potenziare sensibilmente le performance di un’azienda. Avere tutti questi dati, già trasformati in informazioni e ordinati in maniera gerarchica (magari in un’unica dashboard user friendly), trasforma quello che fino a oggi è stato un processo difficile, incerto e macchinoso in un procedimento agile e vincente.

Quando un dirigente come il CFO deve prendere decisioni aziendali cruciali, selezionando le opportunità su cui puntare e definendo l'impiego di capitale e delle risorse per massimizzare le chance di successo di un progetto e/o investimento, deve poterlo fare contando su dati attendibili. E con il contributo di tutti. L’unione fa la forza? Grazie alla business intelligence è proprio così.

Prevenire crisi aziendali

Altro ruolo fondamentale del CFO è quello di monitorare i parametri patrimoniali, economici e finanziari dell’azienda per evitare e risolvere tempestivamente situazioni di crisi. Un’attività di buon senso, ma anche un obbligo di legge previsto nella riforma della crisi d’impresa (Decreto legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019). Ecco perché sempre più aziende si stanno dotando di soluzioni ad hoc che, mediante degli alert, informano i CFO quando si verificano eventi che possono avere ripercussioni in azienda di natura economico-finanziaria.

Come cambia il controllo di gestione

Il processo di controllo gestione ha bisogno di informazioni non solo relative agli andamenti economici e finanziari, ma anche qualitative e quantitative che consentano di misurare prima e meglio aspetti più ampi e trasversali delle performance aziendali.

Servono strumenti di gestione e analisi dai dati a supporto delle tipiche attività del controller per facilitare l’acquisizione dei dati da più fonti e consentire una maggiore velocità e accuratezza di elaborazione e di accesso alle informazioni.

Scopri ShareLock

Topics: Business Intelligence