La digitalizzazione dei processi serve davvero al settore ortofrutticolo? La risposta è sì. Oggi le aziende dell’ortofrutta operano in un mercato più complesso rispetto al passato. La digital transformation, infatti, non ha innescato radicali cambiamenti solo nel manifatturiero e nel retail, per citare due tra gli ambiti che hanno visto modifiche sostanziali derivanti dalle innovazioni di tecnologie e processi. Anche il mercato italiano dell’agricoltura 4.0, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, ha subito un’impennata nel 2018. Tanto che oggi ha raggiunto un valore che si aggira tra i 370 e 430 milioni di euro, il 5% di quello globale e il 18% rispetto a quello europeo. Dai risultati della ricerca si possono ricavare almeno quattro motivi che rendono conveniente la digitalizzazione nel settore ortofrutticolo:
- maggiore efficacia ed efficienza nei processi di tracciabilità alimentare,
- benefici generali per la supply chain,
- aumento delle vendite,
- valorizzazione dei dati come patrimonio di conoscenza per il business.
1. Digitalizzazione dei processi e tracciabilità
Per il 30% delle imprese intervistate dall’indagine dell’Osservatorio, le soluzioni digitali di tracciabilità hanno contribuito a ridurre gli errori di inserimento dati e il rischio di manomissione. Percentuale che scende al 21% in quelle che hanno rilevato un risparmio di tempo nella raccolta dei dati. Mentre il 27% ha dichiarato di aver registrato una diminuzione dei costi richiesti dall’attivazione delle procedure di rintracciabilità.
Perché digitalizzare i processi di tracciabilità
Il fatto che tracciabilità e rintracciabilità rappresentino le voci principali interessate dalla digitalizzazione dei processi è indicativo dell’importanza che il tema assume per l’Agrifood in generale e per il comparto dell’ortofrutta in particolare. Importanza legata sia agli adempimenti normativi previsti in materia, il cui mancato adeguamento pone a rischio di sanzioni, sia al controllo della filiera, e quindi della qualità di frutta e ortaggi, che emerge sempre più prepotentemente come vantaggio competitivo nel settore.
2. Meno costi e sprechi con la digitalizzazione dei processi
Strettamente connessa alla tracciabilità è la percezione della rilevanza di una logistica governata in modo digitale, solitamente con un ERP (Enterprise Resource Planning). Il 15% del campione, grazie a una supply chain guidata da strumenti tecnologici innovativi, ha ottenuto un contenimento dei costi di gestione delle scorte, seguito da un 14% che ha appurato una riduzione degli sprechi alimentari e da un 13% che ha verificato un consolidamento dei rapporti di filiera.
I vantaggi della digitalizzazione dei processi logistici
Al contrario, il flusso di lavorazione, dal conferimento alla vendita, che avviene con metodi tradizionali è soggetto a dispersioni informative e imprecisioni. Cosa che, invece, un sistema gestionale che recepisce correttamente ingresso e uscita della merce, seguendola lungo tutto l’iter produttivo, è in grado di evitare proprio perché offre una visione logistica organica completa.
3. Più vendite con l'ERP e i processi digitalizzati
L’aumento delle vendite, riscontrato dal 13% delle aziende che ha adottato infrastrutture digitali, deriva da un insieme di ottimizzazioni che potenziano la disponibilità dei prodotti, velocizzano il percorso verso gli scaffali, migliorano la qualità di verdura e frutta sulla mensa dei consumatori.
Produttività e digitalizzazione dei processi
A ciò si aggiunge il calo degli scarti e l’incremento di produttività del personale, entrambi dovuti ad un ERP che consente di tenere sotto osservazione tutte le aree e i processi aziendali, liberando nel contempo gli addetti da mansioni manuali ripetitive che vengono svolte con maggiore efficacia, e in automatico, dal gestionale per l’ortofrutta.
Risultati: più vendite, minori costi operativi, maggiore redditività.
4. Digitalizzazione dei processi e dati
L’utilizzo dei dati quale driver per il business è considerato importante, sebbene non prioritario da parte delle 1.467 aziende agricole coinvolte dall’Osservatorio. Tali aziende mettono al primo posto il controllo dei costi e l’aumento della produzione, mentre i fabbisogni legati ad acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati vengono dopo. Tra i rispondenti,soprattutto tra chi si dedicano quasi esclusivamente alla produzione, ancora non è chiara la correlazione tra i loro desiderata e una gestione evoluta dei dati.
Digitalizzare i processi per attivare la Business Intelligence
Invece, le Organizzazioni di Produttori (OP), le imprese commerciali, quelle di trasformazione e di mediazione stanno cominciando a scoprire l’utilità di una aggregazione e analisi approfondita delle informazioni che attraversano la filiera, che permetta di ricavare indicazioni importanti per le decisioni strategiche. Un’opportunità di Business Intelligence che solo una digitalizzazione compiuta di funzioni e processi può mettere a disposizione degli imprenditori dell’ortofrutta.